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Photo by Tomas Horak on Unsplash

E' già tutto pronto per la realizzazione della grande pista ciclabile che collegherà Bologna a Mirandola.

Se ne parla poco, in rapporto a quello che potrà significare per la fruizione cicloturistica del territorio, ed è costata una notevole fatica, lunghe contrattazioni politiche ed inter-istituzionali, ma alla fine sta per arrivare… Si sono dovuti accordare Rete Ferroviaria Italiana, 9 Comuni, due Province, più un numero imprecisato di altri soggetti pubblici e privati, singoli e associati (che oggi è purtroppo ingiusto non ricordare), ma il sedime è assicurato per 40 anni, il progetto esecutivo è in fase di costruzione e ci sono più di 5 milioni di Euro già trasferiti per la sua realizzazione.

Selciato

Costruita nel 187 a.C, due anni prima della via Emilia che gli era perpendicolare, venne cancellata dallo scorrere del tempo fino a che due bolognesi negli anni Settanta iniziarono a riportarla alla luce. Oggi sono visibili quasi 12 chilometri di basalto romano in sette diversi siti lungo un percorso di 24 chilometri. L’impegno di Legambiente per farla dichiarare patrimonio dell’Umanità.

Il cinghiale
cinghialeGli esemplari adulti misurano fino a 180 cm di lunghezza, per un’altezza al garrese che può sfiorare il metro ed un peso massimo di un quintale circa.
Nelle Alpi Italiane il peso dei cosiddetti “neri”, soggetti con mantello scuro, morfologicamente adulti, oscilla tra i 100 ed i 200 kg: nel centro e sud Italia, invece, il peso medio è sugli 80–90 kg, con esemplari che possono  raggiungere il quintale e mezzo di peso.
La dentatura del cinghiale si compone di 44 denti, che ne rivelano le abitudini alimentari opportunistiche: si possono contare in totale dodici incisivi, quattro canini, sedici premolari e dodici molari. Sono però i canini, spesso chiamati erroneamente zanne, la caratteristica principale del cinghiale, quella che per prima risalta nell’immaginario collettivo. Si tratta di denti a crescita continua, presenti in ambedue i sessi, ma che tuttavia solo nel maschio hanno dimensioni tali da uscire al di fuori della bocca.
Si tratta di animali dalle abitudini crepuscolari e notturne: durante il giorno, i cinghiali riposano distesi in buche nel terreno che essi stessi scavano col muso e gli zoccoli fra i cespugli. I cinghiali sono animali sociali, che vivono in gruppi composti da una ventina di femmine adulte coi propri cuccioli, guidate dalla scrofa più anziana: in alcune zone con grande ricchezza di cibo, tuttavia, si trovano gruppi comprendenti anche più di 50 animali, spesso frutto della fusione di più gruppi. I maschi più anziani conducono una vita solitaria per la maggior parte dell’anno. I cinghiali sono noti per il temperamento aggressivo: qualora presi alla sprovvista o messi alle strette, infatti, questi animali, anche se feriti o debilitati, attaccano senza pensarci due volte, combattendo strenuamente e risultando molto pericolosi. La diversa conformazione delle zanne nei due sessi provoca anche una diversa reazione davanti al pericolo: mentre il maschio carica a testa bassa, per poi menare fendenti verso l’alto e lateralmente, al fine di sventrare l’aggressore, la femmina si getta sul nemico tenendo la bocca aperta ed  azzannandolo a ripetizione, spesso infierendo sul suo corpo anche dopo averlo atterrato. Gli attacchi dei cinghiali, sebbene raramente mortali per i grossi predatori come l’uomo o l’orso, lasciano spesso ricordi indelebili nell’aggressore, sotto forma di cicatrici e mutilazioni. In compenso il lupo si dimostra un temibile predatore per il cinghiale: nonostante tendano a nutrirsi dei cuccioli lasciati temporaneamente incustoditi dalle femmine, alcune popolazioni locali di lupo (fra cui quelle italiane, siberiane e spagnole) si nutrono abitualmente anche di cinghiali adulti. È stato dimostrato che la ricomparsa del lupo nelle Alpi Italiane ha portato ad una scomparsa nelle valli in cui si è insediato dei cinghiali femmine e dei piccoli.
Il cinghiale è un animale dalla dieta onnivora e molto varia, come dimostra la dentizione mista. Ogni tanto, i cinghiali cacciano attivamente, scegliendo come proprie vittime piccoli animali come rane e serpenti, ma anche prede di una certa dimensione, come cerbiatti ed agnelli. Il finissimo olfatto di questo animale gli consente di fiutare il cibo anche qualora questo si trovi sottoterra. A seconda del clima e della disponibilità di cibo, la femmina può andare in estro da una a tre volte l’anno. La gestazione dura fino a cinque mesi e per ciascuna cucciolata possono nascere da tre a dodici cuccioli.
I cinghiali europei sono tipici abitatori dei boschi ben maturi ed in particolare dei querceti. Le sottospecie originarie di cinghiale viventi in Italia erano tre: Sus scrofa majori in Maremma, Sus scrofa meridionalis in Sardegna ed un’ulteriore sottospecie diffusa nella parte settentrionale del Paese, estintasi prima di poter essere descritta scientificamente.
Successivamente, le popolazioni peninsulari di cinghiale vennero contaminate con l’introduzione a scopo venatorio (in virtù delle loro maggiori dimensioni) di esemplari provenienti dall’Ungheria, che si sarebbero poi meticciati con le popolazioni autoctone.
 
Tratto da   valli bolognesi
Castel dell'Alpi

Il torrente da cui prende il nome la valle che arriva fino alle porte di Bologna nasce a Sasso di Castro ma la testata del suo bacino è formata da un ventaglio di monti al confine con la Toscana le cui creste determinano anche i bacini del Santerno e del Setta.

Rocchetta Mattei

La Rocchetta Mattei, un castello che potrà tornare ad essere un “luogo delle meraviglie” per ognuno di noi quando, tra breve (LEGGI IN FONDO!!!), sarà di nuovo aperto ai visitatori al termine di un’accuratissima ristrutturazione già in atto da qualche anno.

Questo luogo, infatti, fu chiuso al pubblico e lasciato in stato di abbandono dal 1986 fino al 2005, anno in cui venne acquisito dalla Fondazione Carisbo che ne sta curando il recupero.

La Rocchetta prende il nome dal suo fondatore, il Conte Cesare Mattei che ne fece la propria abitazione. La prima pietra fu posata nel 1850 sopra ad un’altura posta a 407 metri sul livello del mare nell’attuale località Ponte del Comune di Grizzana Morandi sul nostro Appennino Emiliano.

Il castello si sviluppò su antiche rovine risalenti al 1200 e venne via via modificato dal Conte durante tutti gli anni della sua vita arricchendosi di cupole, torri, scalette, cortili, ambienti colmi di suggestioni, in una originale mescolanza di stili diversi, dal medievale al moresco.

Per il Conte Cesare la Rocchetta fu un piccolo regno e il luogo in cui ideò e mise a punto una terapia medica alternativa definita Elettromeopatia che lo rese famoso in tante parti del mondo per i risultati ritenuti assolutamente straordinari.

Il Conte diceva che: “Il corpo vive del sangue e della linfa; questi due liquidi sono le sole forze nutritive. Dal vario modo di essere mescolati, dipendono le diversità del fisico umano. La linfa guasta produce una malattia linfatica; il sangue guasto produce una malattia del sangue; ma nei casi gravi e nella maggior parte delle malattie croniche, il sangue e la linfa sono guasti contemporaneamente.” ( dall’Archivio Museo Cesare Mattei)

La terapia era basata sull’abbinamento di granuli con liquidi detti “fluidi elettrici” suddivisi per le diverse affezioni con posologia di tipo omeopatico suscettibile di una infinità di aggiustamenti e modificazioni descritti nei Vademecum. Tutti i rimedi erano costituiti usando ingredienti erboristici facilmente reperibili ma lavorati a formulazione e dinamica segrete e utilizzati per ristabilire l’equilibrio fra le due cariche elettriche del corpo.

L’argomento, già interessante di per sé, aggiunge nuove fascinazioni alle future visite agli ambienti del castello, anche se non vi sono più tracce di laboratori o strumentazioni. Tutto viene quindi lasciato all’immaginazione di chi vi entrerà: gli echi della magnifica ospitalità del Conte verso ospiti illustri, il trascorrere degli anni dedicati agli studi e alle scoperte e poi il fermarsi del tempo e, infine, l’apertura verso nuove destinazioni come teatro possibile di favole, sogni e stupore.

Enrichetta Monari

 

AGGIORNAMENTO AGOSTO 2015:

DAL 9 AGOSTO 2015 LA ROCCHETTA MATTEI RIAPRE AL PUBBLICO nelle giornate di sabato e domenica dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 15 alle 18. Per informazioni CLICCATE SU QUESTO LINK

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